"Surface Tension", 1992 © Rafael Lozano-Hemmer

Il festival 50JPG presenta Caméra (Auto) Contrôle

Ogni tre anni, il festival 50 JPG (50 giorni per la fotografia a Ginevra) esplora la società contemporanea prendendo la fotografia come filo conduttore. Questo evento è incentrato su una mostra principale organizzata dal Centro della fotografia di Ginevra e si occupa di una tematica molto precisa. Porta avanti il suo proposito attraverso una vasta costellazione di oltre 30 luoghi partner a Ginevra e nei suoi dintorni, da Pully ad Annecy, nella vicina Francia.

Kurt Caviezel
The USERS © Kurt Caviezel 2016

Nella 5a edizione di questo festival, organizzato dal Centro della fotografia di Ginevra, la mostra tematica s’intitola Caméra(Auto)Contrôle. Il pubblico s’immerge nella scottante attualità dei droni e di altri sistemi di controllo fotografici e video. A questo proposito si deve ricordare che il mondo «celebra» un quarto di secolo di controllo dello spazio pubblico da parte di camere automatiche. Spesso sono munite di un adesivo con uno «smile» che propone alle persone registrate in un parcheggio, alla cassa di un supermercato o nei trasporti pubblici di sorridere. Alcuni artisti, hacker o militanti politici rifiutano di essere filmati o fotografati, a volte aggirando o smontando temporaneamente i dispositivi di sorveglianza o, addirittura, capita che vi si introducano clandestinamente. Le loro azioni rimangono tuttavia isolate, poiché nessun importante movimento di cittadini ha mai lottato contro la presenza sempre più invadente di camere spersonalizzate nello spazio pubblico.

Caméra(Auto)Contrôle
Caméra(Auto)Contrôle © Centre de la photographie Genève 2016

Allo stesso tempo, e sempre da circa 25 anni, fotografi di strada (esponenti della street photography), sia dilettanti che professionisti, vengono sempre più spesso rimproverati, se non aggrediti, dagli stessi cittadini che accettano docilmente di essere registrati ventiquattr’ore su ventiquattro, che sorridono ai loro smartphone e danno sfogo al proprio ego con un clic, diffondendo la loro immagine a persone in tutto il mondo.

Senza esserne consci, ci sottomettiamo al controllo sociale divulgando informazioni a volte molto personali al grande pubblico. Questi dati sono raccolti e formano il capitale dei giganti della Silicon Valley, da Facebook a Google per citarne qualcuno. Ma, grazie a Edward Snowden, sappiamo ora che i dati di questi giganti dell’economia digitale possono finire nelle mani delle agenzie dei servizi segreti di tutto il mondo.

Hervé Graumann
Rue_Tabac_Chaussure © Hervé Graumann 2012

Numerosi artisti svizzeri si sono occupati di questo fenomeno con un impegno non privo di un tocco di irriverenza. Come il collettivo !bitnik ! che ha documentato il cammino di un pacco postale per mezzo di uno smartphone integrato. Partito dalla Svizzera, il pacco è arrivato all’Ambasciata della Repubblica dell’Ecuador a Londra, dove Julien Assange si rifugia da oltre cinque anni dopo aver reso pubblici alcuni documenti americani classificati. Con lo stesso spirito sbarazzino, Jérôme Leuba si è introdotto nel circuito della camera di osservazione della tomba di Andy Warhol a Pittsburgh, mentre Hervé Graumann ironizza sui programmi d’identificazione visiva di Google.

Julian Assange
Delivery for Mr. Assange © !Mediengruppe Bitnik 2013

Con un altro registro, Christof Nüssli e Christoph Oeschger hanno preso come punto di partenza il loro libro Miklós Klaus Rózsa che presenta la storia di un fotogiornalista zurighese, su cui i servizi segreti svizzeri hanno creato 3200 schede durante la guerra fredda. Il collectif_fact presenta invece il suo ultimo video, mentre Manuel Schmalstieg lancerà un avviso di ricerca per ritrovare le persone fotografate a Ginevra dal famoso Google Street View Car.

Just Want To See Your Face
Just Want To See Your Face © Manuel Schmalstieg 2016

Caméra(Auto)Contrôle è pertanto la prima mostra che esplora le relazioni tra le camere automatiche che ci controllano e il controllo che noi esercitiamo su noi stessi con le nostre camere. Il gruppo è composto da oltre sessanta artisti contemporanei e la mostra può essere visitata fino al 31 luglio 2016.

Per saperne di più: www.50jpg.ch