©️ Centro dei media digitali dell’esercito, Nadine Strub

Divisa mimetica e alta cucina: il SACT

Lo Swiss Armed Forces Culinary Team viene spesso eletto tra i migliori della sua categoria e, nelle competizioni internazionali, batte anche squadre di cucina civili. Com’è possibile? La risposta è nel sistema di milizia, da secoli una peculiarità della Svizzera.

Rösti, maccheroni dell’alpigiano, fondue e raclette: quando si pensa a questi piatti svizzeri, non li si associa all’alta cucina. E allora come mai una squadra di cuochi dell’Esercito svizzero non solo è considerata tra le migliori della sua categoria, ma nelle competizioni internazionali batte spesso anche squadre di cucina civili? La risposta è nel sistema di milizia, da secoli una peculiarità della Svizzera. 

Remo Messerli

 

Il palmarès dello Swiss Armed Forces Culinary Team (SACT) è impressionante:

  • campione mondiale nel 2002 e nel 2006 ai Campionati mondiali di cucina in Lussemburgo 
  • campione olimpico nel 2008 e nel 2012 alle Olimpiadi culinarie di Erfurt
  • vicecampione del mondo nel 2010 e nel 2014 ai Campionati mondiali di cucina in Lussemburgo 
  • vincitore 2017 nel duello dei cuochi dell’esercito contro i cuochi della Bundeswehr a  Basilea 
  • vincitore 2018 della Battle of ZAGG a Lucerna
  • migliore squadra di cucina militare e medaglia di bronzo (3° posto assoluto) nella categoria della ristorazione di comunità (civile/militare, con 28 squadre partecipanti) alle Olimpiadi culinarie di Stoccarda nel 2020 

Dalla sua fondazione nel 1999, la squadra militare dell’Esercito svizzero, composta da cuochi di truppa selezionati e da capicucina militari appositamente istruiti, ha ottenuto numerosi successi.

©️ Centro dei media digitali dell’esercito, Nadine Strub
©️ Centro dei media digitali dell’esercito, Nadine Strub

 

La squadra nazionale di cuochi dell’esercito non solo rappresenta l’Esercito svizzero in occasione di competizioni nazionali e internazionali, ma è anche regolarmente impegnata in eventi pubblici organizzati dall’esercito. Quest’anno, per la prima volta, i cuochi del SACT danno prova delle loro abilità al Forum economico mondiale (World Economic Forum, WEF) di Davos. Nella House of Switzerland, situata nello stadio del ghiaccio di Davos, il SACT cucina per ospiti provenienti da tutto il mondo. 

Un servizio militare che va ben oltre la cucina dell’esercito 

Remo Messerli è uno dei 15 cuochi del SACT. Ha 21 anni, lavora nel ristorante Casino Bern e svolge il servizio militare come cuoco dell’esercito per circa 30 giorni all’anno. La sua situazione rispecchia quella della maggior parte dei militari dell’Esercito svizzero: la Svizzera è infatti caratterizzata da un sistema di milizia che non prevede un esercito permanente, cioè di professionisti, bensì un esercito popolare in grado di difendere il Paese in caso di emergenza. Questo principio affonda le sue radici nel tardo Medioevo, quando le località confederate chiamavano a raccolta e arruolavano la popolazione civile per i loro progetti bellici. Il soldato Messerli svolge il suo primo impiego militare al WEF di quest’anno nella House of Switzerland. Nel 2020 si è aggiudicato il secondo posto tra i cuochi ai campionati nazionali delle professioni (SwissSkills), a cui partecipano i migliori apprendisti e le migliori apprendiste dell’anno. Per questo è stato contattato dal direttore del SACT, che lo ha invitato a entrare nella sua squadra di cucina. Durante le 18 settimane di scuola reclute nella caserma di Thun, ha assolto non solo l’istruzione militare di base, ma anche diversi corsi di perfezionamento nel suo campo di specializzazione: la cucina.

Zentrum digitale Medien der Armee, ©️ Nadine Strub
 Remo Messerli  - ©️ Centro dei media digitali dell’esercito, Nadine Strub

 

«Questo periodo è stato molto prezioso per ampliare i miei orizzonti», dice Messerli, che durante la sua istruzione di base ha potuto seguire corsi su argomenti come l’affilatura dei coltelli, l’analisi sensoriale o l’organizzazione del lavoro per le gare. Del SACT apprezza anche lo spirito di competizione, il cameratismo e le opportunità di networking: «Tutti i membri della squadra cucinano in ristoranti rinomati. Possiamo imparare molto gli uni dagli altri», spiega. 

Cambio di grembiule

Il fatto che i giorni di servizio militare siano molto simili alle normali giornate lavorative non dispiace a questo talento della cucina svizzera: «Avevo comunque intenzione di diventare cuoco di truppa e di cucinare per i miei camerati in una caserma. Quando ho saputo che potevo far parte del SACT, la mia motivazione nei confronti del servizio militare è cresciuta ancora di più», racconta Messerli. L’impiego al WEF si differenzia dalla sua routine quotidiana solo per l’attrezzatura da cucina e per gli abiti da lavoro. Oltre ai consueti pantaloni mimetici, la tenuta del SACT comprende infatti anche un grembiule bianco con stampato il nome della squadra e di alcune aziende partner. 

Il know-how civile come garanzia di successo

Che si tratti di aiuto in caso di catastrofe, di promozione della pace o di concorsi di cucina internazionali, l’Esercito svizzero può contare su soldati ben istruiti che possono utilizzare le loro competenze in modo proficuo grazie al sistema di milizia. Anche se il background civile è un prerequisito solo per le funzioni (altamente) specializzate, per esempio nel settore della cibersicurezza, nella maggior parte dei casi la professione o la formazione universitaria sono determinanti nel reclutamento. Ed è proprio per questo che il personale dell’Esercito svizzero non solo garantisce la sicurezza al WEF, ma anche l’eccellenza culinaria. 

L’attuale obbligo di prestare servizio

L’Esercito svizzero si basa tuttora sul principio dell’obbligo di prestare servizio militare per tutti i cittadini svizzeri. Le cittadine svizzere possono prestare servizio militare su base volontaria. Dopo una manifestazione informativa al 18° anno di età, segue una procedura di reclutamento di due o tre giorni durante la quale ai giovani idonei (uomini e donne) vengono comunicate la funzione e l’incorporazione militare. Il reclutamento è seguito da una scuola reclute di 18 settimane, nel cui ambito si impara l’arte militare e si acquisiscono le competenze specifiche per la funzione. Al termine della scuola reclute si svolge un’esercitazione in formazione. Successivamente, di solito i militari assolvono sei corsi di ripetizione annuali di 19 giorni ciascuno fino all’adempimento del totale obbligatorio di giorni di servizio d’istruzione, pari a 245 giorni.