La Rega: soccorso medico dal cielo
La Rega, conosciuta anche come Guardia aerea svizzera di soccorso, con i suoi elicotteri e i suoi jet ambulanza effettua missioni in Svizzera e all’estero per soccorrere le persone che ne hanno bisogno. Questa fondazione senza scopo di lucro nel 2022 festeggia il suo 70° anniversario ed è finanziata tramite i contributi di oltre 3,6 milioni di sostenitori.
Storia della Rega
È uno scenario che la Rega conosce fin troppo bene: in montagna o in una zona difficile da raggiungere si verifica un incidente e un ferito rimane bloccato. La situazione di emergenza implica che il paziente abbia poche opzioni per tornare a casa.
È quanto accade nell’inverno del 1953, quando una violenta tempesta colpisce il Sud-Ovest dei Paesi Bassi provocando la rottura di dighe. Questa catastrofe naturale, durante la quale centinaia di città e villaggi vengono sommersi, è considerata una delle più gravi del secolo scorso per il Paese. La Rega viene subito contattata e un team di soccorritori entra in azione. Nei tre giorni e nelle tre notti che seguono, i piloti e i paracadutisti inviati sul mare del Nord lavorano ininterrottamente utilizzando un elicottero noleggiato.
Questa è una delle prime missioni della Rega, che da allora è cresciuta fino a diventare un’istituzione svizzera imprescindibile.
Non ci sono dubbi: in Svizzera "Rega" è sinonimo di soccorso aereo.
René Rhinow, ex presidente della Croce Rossa Svizzera, nella prefazione del libro La Rega: destinazione paziente
70 anni della Rega
Nel 1952, nel Cantone di Berna, Rudolf Bucher fonda la Rega come sezione della Società Svizzera di Salvataggio (SSS). Settant’anni dopo, questa fondazione privata indipendente dà lavoro a circa 400 persone, che prestano soccorso alla popolazione svizzera sul suolo nazionale e all’estero.
Il numero magico da chiamare: 1414. In totale ci sono 14 basi di elicotteri disseminate in tutta la Svizzera, per garantire che ogni località, a prescindere che si trovi in un’area densamente popolata o in una regione di montagna, sia raggiungibile nell’arco di 15 minuti. Uno dei servizi chiave della Rega è la ricerca e il salvataggio di persone, per esempio quando viene segnalata la scomparsa di un escursionista che non fa ritorno la sera.
La missione principale della Rega è cambiata poco dai suoi esordi. Nel 1985, la Gazette de Lausanne descrive la Guardia aerea svizzera di soccorso come «i soccorritori del cielo». «È importante che la Rega faccia capire all’opinione pubblica che i nostri elicotteri sono molto più di un mezzo di trasporto», scrive a quel tempo Sylvio Refondini, all’epoca a capo dell’ufficio della Rega di Losanna. «Permettono di spostare medici in tempi assolutamente imbattibili e di trasportare i feriti nel posto più adatto, somministrandogli le cure richieste dalla loro condizione».
Tra le operazioni più complesse della storia della Rega non si può dimenticare un incidente da valanga accaduto nei Grigioni nel 2015. Sette membri di una comitiva di sciatori vengono travolti sul monte Vilan e tre elicotteri di soccorso della Rega partono da Untervaz, Mollis e San Gallo. Un’altra operazione su vasta scala si svolge nel dicembre del 2004, quando uno tsunami si abbatte sul Sud-Est asiatico e mette la Rega di fronte a una delle più grandi sfide della sua storia. Tre jet ambulanza vengono inviati in Thailandia e Sri Lanka, e più di 60 persone vengono riportate in Svizzera nell’arco di una settimana.
Il finanziamento tramite sostenitori: un modello di successo
Oggi, il modello di finanziamento della Rega, unico nel suo genere, è considerato una delle sue principali conquiste e uno dei suoi più grandi successi. «Nella maggior parte dei Paesi del mondo, il soccorso aereo è un servizio finanziato dallo Stato e appaltato a fornitori privati, come le società di soccorso aereo commerciali», spiega la portavoce della Rega Corina Zellweger. «In Svizzera, invece, la Rega è una fondazione senza scopo di lucro sovvenzionata da oltre 3,6 milioni di sostenitori, che con i suoi velivoli è in grado di assicurare un’assistenza medica di base. Questa indipendenza ci consente di mettere il benessere dei pazienti al centro di tutte le nostre attività».
L’idea nasce nel 1966, in un momento in cui la Rega è a corto di fondi. Poiché il Consiglio federale nega il proprio supporto finanziario, la Guardia aerea svizzera di soccorso si rivolge al grande pubblico chiedendo donazioni. Il costo? 20 franchi per diventare sostenitori. Attualmente, i contributi dei sostenitori e le donazioni coprono circa il 63,5% dei costi e la restante parte è a carico delle compagnie assicurative.
Un anno da record
Finora, il 2021 è stato l’anno più intenso per la Rega. Dal suo centro operativo presso l’aeroporto di Zurigo sono stati organizzati più di 18’000 interventi con i suoi elicotteri di soccorso e i jet ambulanza. In altri termini, in media si tratta di circa 50 operazioni al giorno. «L’aumento dei rimpatri è dovuto a un incremento dei viaggi rispetto al primo anno della pandemia», osserva la fondazione.
In totale è stata fornita assistenza a più di 12’000 pazienti. «In linea generale, le cifre delle nostre missioni variano e dipendono, tra le altre cose, dalle condizioni meteo e dalle attività svolte dalla popolazione svizzera e dai turisti nel tempo libero e durante i viaggi», spiega Corina Zellweger, aggiungendo che il maltempo continua a essere il principale ostacolo per le operazioni della Rega e ogni anno rende impossibile prestare assistenza a circa 600 persone.
Uno dei modi per ovviare al problema della nebbia e delle nevicate consiste in una rete nazionale di rotte aeree memorizzate sui computer. I piloti di elicottero riescono così a seguire una rotta anche in condizioni di scarsa visibilità. Tra gli altri strumenti rientrano le termocamere e i rilevatori radio mobili, che riescono a localizzare il cellulare di una persona scomparsa anche nelle zone in cui non vi è copertura.
Il viaggio continua
L’organizzazione si sta concentrando sempre più sull’innovazione per rimanere all’avanguardia nei servizi di soccorso aereo. Quest’anno la Rega ha inaugurato il suo ultimo drone, dotato di sensori in grado di scansionare ampie aree di ricerca. Inoltre, nella stagione invernale 2022/2023, nella sua base di Sion inizierà a usare i suoi nuovissimi elicotteri di soccorso muniti di un rotore a cinque pale. Per la stagione 2024/2025 l’organizzazione prevede di sostituire la sua intera flotta di H145 con questo moderno modello di elicottero.
L’attività di soccorso aereo non ha perso la sua importanza nel tempo ed è anzi un ambito in continua evoluzione. «Sono stati 16 anni entusiasmanti, perché si sono verificati molti cambiamenti e sono stati compiuti enormi progressi, dovuti in parte alla digitalizzazione e alle innovazioni tecniche», afferma il CEO Ernst Kohler, che ha assunto questo ruolo nel 2006. Ma per lui una cosa è certa: «Nonostante i passi avanti, la missione della Rega è però sempre la stessa: ci concentriamo sul benessere dei nostri pazienti e, con i nostri velivoli, portiamo aiuto medico alle persone in difficoltà. La Rega è diventata un elemento indispensabile del sistema sanitario svizzero».
Copertina: Ambulance jet Bombardier Challenger 650, © Rega